Castel Malosco (Alta Val di Non)  

2006-07 ♦ Castel Malosco (Alta Val di Non)

Approfondimento dei rilievi geometrici e gestione informatizzata dei dati analitici per il progetto di conservazione

Gruppo di lavoro: prof. Giovanna A. Massari, ing. Fabio Bernardi, arch. M. Cristina Bonora, arch. Federica Lanfossi, arch. Fabio Luce, arch. Katia Svaldi

Descrizione

Incarico di ricerca della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Trento (responsabile arch. Fabio Campolongo). Il lavoro si articola in tre fasi: l’approfondimento dei rilievi topografici e fotogrammetrici eseguiti dalla Soprintendenza e l’elaborazione di un modello 3D unitario dell’intero edificio; il completamento del modello geometrico con alcune rappresentazioni dello stato di fatto dei materiali e dei degradi; la messa a punto di un archivio informatizzato per la lettura e la gestione integrata dei dati raccolti.

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    Castel Malosco, modello digitale 3D geometrico e tematico (scale originali di stampa 1:50 e 1:100). Dal modello spaziale “a filo di ferro”, integrato dai fotopiani raster, si ricavano le diverse rappresentazioni utili al progetto: disegni codificati di pianta e di alzato, fotopiani e mappe descrittive delle superfici esterne, schemi volumetrici dei quadri fessurativi.
     
  • Castel Malosco - immagine 2
    Castel Malosco, archivio digitale dei dati
    . Il sistema informatizzato permette la lettura e la gestione delle informazioni secondo criteri riferiti ai modelli spaziali 2D e 3D (applicativo Microsoft Office Access 2003); il prototipo elabora gran parte delle conoscenze disponibili: analisi storica, rilievi geometrici, mappe tematiche dei prospetti esterni e dei quadri fessurativi, sondaggi e analisi diagnostiche, dati progettuali e di intervento strutturale.
Castel Thun (Vigo di Ton)  

2008-09 ♦ Castel Thun (Vigo di Ton)

Rilievi geometrici e rappresentazioni tematiche di alcune parti relative alle cinte murarie e alle torri nord

Gruppo di lavoro: prof. Giovanna A. Massari, arch. M. Cristina Bonora, arch. Fabio Luce, arch. Cristina Pellegatta, arch. Katia Svaldi
 

Descrizione

Incarico di ricerca della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Trento (responsabili arch. Michela Favero, arch. Valentina Barbacovi). Il lavoro prevede l’approfondimento dei rilievi topografici e fotogrammetrici eseguiti dalla Soprintendenza, l’elaborazione di un modello 3D geometrico e figurativo che include i fotopiani di tutte le superfici esterne, il rilievo di dettaglio delle capriate e delle colonne del portico ai fini dell’intervento di consolidamento strutturale.

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    Castel Thun, rappresentazione di pianta e alzato delle cinte murarie e torri nord. I volumi, i piani di sezione, le giaciture murarie e gli andamenti delle volte sono definiti per via topografica, metodo che garantisce il collegamento tra le diverse fasi di misura; i fotopiani digitali sono l’esito di procedure di fotogrammetria piana e consentono il completamento figurativo del modello geometrico nonché il disegno di tessiture murarie, elementi costruttivi e segni di alterazione; tramite il rilievo longimetrico tradizionale, infine, si analizzano nel dettaglio i serramenti e gli apparati decorativi.
     
  • Castel Thun - immagine 2
    Castel Thun, rappresentazioni di pianta e alzato delle cinte murarie e torri nord. Gli insiemi di dati acquisiti nelle campagne di rilevamento confluiscono nella costruzione di un modello 3D grafico-numerico, strutturato per “fogli di lavoro” la cui denominazione rende immediatamente riconoscibile il contenuto: ogni layer corrisponde a un insieme omogeneo di entità grafiche ed è funzionale tanto all’individuazione delle parti, quanto alla produzione dei disegni nelle scale 1:50 e 1:20.
     
  • Castel Thun - immagine 3
    Castel Thun, rilievi geometrici della copertura a capriate lignee del portico “dei cannoni”. Per documentare nel dettaglio le anomalie formali degli elementi si affida l’analisi alle tradizionali procedure del rilievo longimetrico-diretto, mentre le posizioni spaziali delle travi e delle colonne sono date da una fitta griglia di punti misurati topograficamente; l’uso dei fotopiani digitali serve, in ultimo, per completare il disegno dei due prospetti di ogni capriata.
     
  • Castel Thun - immagine 4
    Castel Thun, ipotesi di ipertesto “Val di Non e Castel Thun: geostoria”. Il prototipo rende disponibili le informazioni mediante due possibilità di ricerca, l’una affidata a una struttura grafica che permette di estrarre i dati da una mappa e l’altra contenuta in una struttura tematica organizzata per chiavi di lettura.
Chiesa del Sacro Cuore in Trento  

2009 ♦ Chiesa del Sacro Cuore in Trento

Rilievi fotografici della volta della navata e modelli rappresentativi delle superfici

Gruppo di lavoro: prof. Giovanna A. Massari, arch. Fabio Luce, arch. Cristina Pellegatta
 

Descrizione

Incarico di ricerca dell’Istituto del Sacro Cuore di Trento (responsabile dott.ssa Laura Bellamoli). Il lavoro consiste nella verifica di massima della geometria della volta per via topografica, nella documentazione delle superfici affrescate tramite prese fotogrammetriche e fotografiche, nella mappatura del quadro fessurativo visibile e nella rappresentazione delle superfici tramite modelli digitali geometrici e figurativi.

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    Chiesa del Sacro Cuore in Trento, modello geometrico e fotografico delle superfici affrescate e del quadro fessurativo. Le geometrie principali della volta sono date dai punti acquisiti per via topografica: solo le pareti verticali sono restituite anche tramite il ridisegno dei fotopiani digitali; il modello vettoriale così prodotto permette di generare in modo semi-automatico una rappresentazione del volume per superfici. La descrizione delle parti affrescate e la restituzione del quadro fessurativo si basano, invece, sulla trasformazione proiettiva di tre prese fotogrammetriche, mosaicate in un’unica immagine ad alta risoluzione coincidente con la proiezione planimetrica dello spazio voltato.
Destra Adige Lagarina  

2009-10 ♦ Destra Adige Lagarina

Studio di fattibilità per l’istituzione di un “distretto agro-turistico ambientale”

Gruppo di lavoro: prof. Giovanna A. Massari, arch. Fabio Luce, arch. Cristina Pellegatta
 

Descrizione

Incarico di ricerca del Patto d’Area Destra Adige Lagarina (comuni di Isera, Nogaredo, Villa Lagarina, Pomarolo e Nomi; comune capofila Nogaredo). Il lavoro comporta approfondimenti conoscitivi e studi pre-progettuali funzionali all’avvio di un programma intercomunale dai molteplici obiettivi: la difesa del territorio, la valorizzazione del patrimonio architettonico, agrario e naturalistico racchiuso nel paesaggio culturale lagarino, lo sviluppo del sistema economico-produttivo nonché delle attività culturali e turistiche. Le analisi mirano in particolare a valutare la fattibilità di un percorso storico-paesistico di fondovalle che interessi i territori comunali adiacenti al corso dell’Adige; la ricerca si focalizza quindi sullo studio di un itinerario ad anello di circa 30 km, automobilistico e ciclabile, che colleghi tutti i capoluoghi di comune da Isera a Nomi.

  • Destra Adige Lagarina - immagine 1
    Destra Adige Lagarina, inquadramento geografico e maquette virtuali dell’ambito d’indagine. Le viste prospettiche e assonometriche della morfologia territoriale, così come l’esploso per sezioni “a spessore” visualizzato per curve di livello ombreggiate, sono generati da un modello spaziale che si fonda sui dati cartografici disponibili.
     
  • Destra Adige Lagarina - immagine 2
    Destra Adige Lagarina, mappa tematica a scala territoriale e rilievo dei centri abitati. La carta descrive gli usi del suolo, i percorsi, le infrastrutture, gli insediamenti, le opere isolate e i beni diffusi ricavati da file ESRI Shape sovrapposti alla carta tecnica provinciale e alla ortofotocarta (scala originale di stampa 1:20000). I modelli digitali a scala urbana sono l’esito di alcune esercitazioni condotte con gli allievi del corso di Disegno Automatico, nel corso di laurea in Ingegneria Edile/Architettura di Trento.
     
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    Destra Adige Lagarina, mappa del distretto agro-turistico ambientale.
     
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    Destra Adige Lagarina, ipotesi di tracciato del percorso ciclo-pedonale di fondovalle.
     
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    Destra Adige Lagarina, ipotesi progettuali per l’itinerario ciclo-pedonale. Il disegno degli elementi è improntato all’uso di tecnologie sostenibili a basso consumo e di fonti di energia rinnovabili; il “punto” è il modulo base che genera tutte le altre forme di arredo urbano: questo segnale di qualificazione del percorso, riconoscibile di giorno e di notte, è una sorta di “chiodo topografico” infisso nel terreno o nella pavimentazione e ripetuto a distanze regolari o in posizioni variabili. La simulazione di progetto nel centro storico di Pomarolo mette a confronto la fotografia dello stato attuale e il modello virtuale, elaborato sulla base dei colori dominanti.
 Santuario di San Romedio (Val di Non)  

2010 ♦ Santuario di San Romedio (Val di Non)

Modelli geometrici e tematici degli spazi interni della Cappella di San Vigilio e del Sacello di San Romedio

Gruppo di lavoro: prof. Giovanna A. Massari, ing. Fabio Bernardi, arch. M. Cristina Bonora, arch. Katia Svaldi
 

Descrizione

Incarico di ricerca della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Trento (responsabili arch. Michela Cunaccia, arch. Lorena Sartori). Il lavoro si articola in quattro fasi: il rilevamento degli spazi, delle superfici e degli elementi architettonici per via topografica, fotogrammetrica e longimetrico-diretta; la restituzione digitale dei dati volta all’elaborazione di modelli 3D vettoriali e raster rappresentativi degli ambienti e degli apparati decorativi; la stesura di disegni di pianta e di alzato in scala 1:50, 1:20 e 1:10 utili alla descrizione delle superfici e dei dettagli scultorei e al progetto di restauro; lo sviluppo di un modello informatizzato aperto a future implementazioni e alla sperimentazione delle moderne tecniche laser scanner e di simulazione in realtà virtuale.

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    Santuario di San Romedio, il modello digitale della chiesa antica. La non planarità delle superfici e la stratificazione degli elementi scolpiti e affrescati sono analizzate con le tradizionali procedure di rilievo topografico, fotogrammetrico e longimetrico, che sono alla base del modello di restituzione 3D dal quale si sono ricavate le rappresentazioni grafiche.
     
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    Santuario di San Romedio, le rappresentazioni di pianta e alzato della chiesa antica e del sacello. Gli elaborati grafici sono esportati dal modello digitale 3D (stampa originale in scala 1:20): il disegno al tratto delle sezioni murarie, degli elementi architettonici e scultorei è completato dalla descrizione delle superfici dipinte tramite fotopiani digitali.
     
  • Santuario di San Romedio - immagine 3
    Santuario di San Romedio, le rappresentazioni di pianta e alzato della chiesa di San Vigilio.
     
  • Santuario di San Romedio - immagine 4
    Santuario di San Romedio, le rappresentazioni di pianta e alzato del sacello di San Romedio.
     
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    Santuario di San Romedio, interfacce grafiche dell’ipertesto “San Romedio: un luogo inedito”. Esito di un’autonoma attività di ricerca del laboratorio, l’ipertesto dà la possibilità di fruire agevolmente di un’architettura che è, per sua natura, di difficile accessibilità e ne consente la lettura in relazione al paesaggio circostante secondo due parametri, geografico e storico. Le pagine dell’ipertesto contengono sia i documenti storico-archivistici, iconografici e cartografici, sia i risultati del lavoro sul campo, inclusi gli studi condotti dagli studenti del corso di laurea in Ingegneria Edile/Architettura dell’Università di Trento: immagini di sintesi, statiche e dinamiche, e animazioni ricavate dai modelli figurativi 3D.